Il mare agitato rende difficile prestare soccorso, così nasce Sand, il primo prototipo di drone automatizzato per la Guardia Costiera, Capitaneria di Porto, in grado di svolgere diverse missioni senza uomini a bordo. Nell’oscurità, tra le grida e la paura della notte, emette segnali luminosi mentre gli autoparlanti trasmettono messaggi in diverse lingue su cosa fare.
Questo progetto è stato realizzato da una partnership tutta italiana tra Effebi, Meccano Engineering, I.D.S., Ingegneria Dei Sistemi, in collaborazione con Navigo. Esso è partito nel maggio scorso ottenendo un sostegno finanziario della Regione, tra i programmi di investimento in processi di industrializzazione di rilevanza regionale: due milioni e mezzo li mette Firenze, altri tre milioni le aziende.
L’imbarcazione, lunga 16 Mt, è altamente innovativa essendo un mix delle più moderne tecnologie in ambito informatico e di intelligenza artificiale. Essendo automatizzata può essere comandata a distanza con un sistema da remoto ma, cosa più particolare,è che sa riconoscere ed evitare gli ostacoli seguendo la rotta più breve, in base al comando datogli inizialmente.
Inoltre, l’obiettivo del progetto, oltre ad essere quello di sviluppare l’imbarcazione, è anche quello di creare intelligentemente una struttura moderna che rispetti l’ambiente e che permetta di ottimizzare il consumo il energia.
Gli obiettivi del Sand sono:
- SAR: ricerca e soccorso dei naufraghi. Tutto ciò è possibile grazie all’installazione di alcuni schermi sui lati del drone per guidare visivamente i naufraghi nelle operazioni di salvataggio;
- Controllo continuo, difesa ed allarme da situazioni di inquinamento delle acque:il SAND è in grado di fare prelievi ed anlizzare autonomamente i campioni del fluido prelevato. Ma non basta: i dati raccolti vengono poi trasmessi a terra.
- Servizio idrografico: mappatura e controllo dei fondali, raccolta di dati relativi alle correnti e alle maree.
Ultima particolarità: SAND è inaffondabile. Questo perchè è previsto un albero che dà allo scafo la capacità di ribaltarsi e di tornare poi nella posizione di partenza, quella di navigazione.
“Di droni nel mare ne sono scomparsi molti, ma questo di sicuro torna indietro”.