Da circa 30anni LIFEGUARD La Compagnia del Mare è impegnata per garantire al ruolo del Bagnino di Salvataggio l’importanza che merita. In realtà resta una figura che concentra su di se una serie di giudizi molto contrastanti. Purtroppo non riesce a distaccarsi da uno stereotipo affermato da una parte di commedia televisiva italiana anni 80’ che ha sempre evidenziato le sue caratteristiche di “corteggiatore del gentil sesso” piuttosto che di soccorritore. A questo qualche volta si è aggiunto l’atteggiamento sbagliato di alcuni bagnini che svolgono il proprio lavoro con poca serietà e attenzione ma anche la poca conoscenza dell’opinione pubblica di un lavoro estremamente importante e di grande responsabilità.
Tuttavia siamo lieti di osservare che negli ultimi anni, grazie al nostro lavoro e a quello di tanti altri professionisti del settore, l’attenzione alla prevenzione negli ambienti acquatici e l’interesse nazionale al settore turistico-balneare, sta offrendo a questa figura una rinnovata immagine.
Attribuire la giusta importanza ad un lavoro troppo spesso trascurato e sottovalutato, soprattutto in un Paese impegnato nel turismo balneare come il nostro, è necessario proprio per il prestigio e la sicurezza dell’offerta turistica.
Consigliamo vivamente e tutti di non cadere nel luogo comune che identifica il “Bagnino di Salvataggio” con uno stereotipo simbolo di inefficienza e lassismo. In realtà stiamo parlando di professionisti del soccorso e della tutela delle aree marine senza i quali gli stabilimenti balneari nel nostro Paese non potrebbero neppure aprire (sono un elemento indispensabile allo svolgimento dell’attività degli stabilimenti balneari e delle piscine, come indicato sulle Ordinanze di Sicurezza Balneare di tutte le regioni italiane).
LIFEGUARD La Compagnia del Mare pur occupandosi principalmente di elaborare Piani Collettivi di Salvataggio su tutta la costa italiana, non trascura affatto la corretta gestione delle sue risorse umane, in particolare quando si tratta dei Bagnini di Salvataggio, le persone che operano in prima linea per prevenire incidenti e portare in salvo persone in pericolo di vita.
Per l’appunto! Persone… i bagnini di salvataggio sono ragazzi/e che scelgono di dedicarsi ad un’attività molto delicata e di grande responsabilità. Una scelta che nasce dall’innato desiderio di aiutare gli altri e contribuire a rendere più sicure le nostre spiagge, le nostre piscine o qualsiasi ambiente acquatico destinato alla balneazione. Questa loro attitudine alla prevenzione e al soccorso spesso innata, non li rende, tuttavia, immuni dalle difficoltà psico-fisiche che ogni essere umano incontra in certi ambienti.
Esistono manuali scientifici dedicati all’argomento “livelli di attenzione nell’essere umano” in cui sono evidenziate tutte le situazioni che possono determinarne alterazioni più o meno evidenti sull’organismo di una persona. Fra queste le più determinati risultano essere proprio quelle con cui i bagnini di salvataggio convivono ogni giorno.
Per capirci meglio! Il sole, il caldo, il vento, la confusione, gli effetti della digestione alimentare… sono solo alcuni elementi con cui quotidianamente un bagnino di salvataggio è costretto a fare i conti. Anche se, dopo tanti anni di questo lavoro, in molti riescono ad abituarsi a certe situazioni, generalmente influiscono sempre sui livelli psico-emotivi nonché fisiologici di una persona. Proprio per questo è importante non sottovalutare affatto lo stress psico-fisico che un bagnino affronta ogni giorno e, udite udite… anche quando è seduto semplicemente sulla sua torretta ad osservare il mare. Anche un medico che presta servizio in ospedale si limita ad osservare l’andamento delle cure riservate ai propri pazienti, riservandosi all’occorrenza d’intervenire in modo più determinato e coinvolgente. Non vuol dire che lo stesso medico in assenza di casi particolarmente critici non faccia nulla o non si prepari a prevenire proprio potenziali situazioni critiche.
La poca conoscenza di determinati lavori spesso induce a giudicare esclusivamente per ciò che si vede senza considerare che dietro c’è una grossa preparazione, una tensione continua nel fare tutto ciò che può scongiurare incidenti e situazioni pericolose . Giudicare un bagnino di salvataggio un “nullafacente” solo perché seduto per ore a guardare di fronte a se, può trasformarsi nella forma d’ignoranza più mortificante… soprattutto se lo stesso bagnino, come spesso accade, dovesse ritrovarsi a salvare la vita proprio a qualcuno che lo considerava tale.
A questo proposito vorrei ricordare a tutti i concessionari che si avvalgono della collaborazione di bagnini di salvataggio (siano essi assunti direttamente o attraverso un appalto di Piano Collettivo) che non è opportuno pretendere lo stazionamento duraturo e costante di un bagnino di salvataggio presso una postazione non adeguatamente riparata dal sole. Se c’è un solo bagnino a disposizione che non può essere sostituito da un collega è necessario adottare alcuni accorgimenti che ne migliorano l’operatività.
Non lo dice LIFEGUARD bensì la scienza! Rimanere fermi per troppo tempo in una posizione (per giunta al sole e in presenza di alte temperature) determina un calo fisiologico di attenzione e rendimento. E’ assolutamente giusto che il bagnino stazioni principalmente sulla sua postazione in torretta, ad un’altezza di circa 2 metri dal pianto spiaggia, al fine di avere una visuale più ampia e completa ma è anche opportuno che di tanto in tanto scenda restando sempre nei pressi della sua torretta e senza mai interrompere la funzione di controllo, solo per riattivare la sua circolazione sanguigna, rinfrescarsi, idratarsi e tornare in postazione più lucido e attento di prima.
ATTENTI: molti concessionari pensano che pretendere ed ottenere da un bagnino di salvataggio l’immobilismo sulla sua torretta aumenti la sicurezza nello specchio acqueo del loro stabilimento balneare. Nulla di più falso! Provate a fare un viaggio in aereo di cinque-sei ore restando sempre seduti e immaginate, una volta atterrati e di nuovo in piedi, di correre o nuotare per soccorrere una persona. Senza prima riattivare la circolazione sanguigna nel vostro organismo risulterebbe molto difficile!
Se le torrette non sono adeguatamente riparate da sole, si consiglia di posizionare una copertura adeguata sulle stesse. Sarebbe ancora meglio, piantare in prossimità della torretta, un ombrellone rosso con la scritta multilingue “Salvataggio” per permettere al bagnino di sostare all’ombra di tanto in tanto quando scende dalla torretta (restando sempre vigile e operativo).
I rischi disidratazione, colpo di sole o colpo di calore esistono anche per i bagnini in quanto esseri umani! E un bagnino disidratato, stordito dal sole o intorpidito nei movimenti è un bagnino che difficilmente riuscirà a svolgere il suo lavoro con attenzione, prontezza ed efficienza!
Sono pur sempre esseri umani, mettiamoli nella condizione migliore per soccorrere e salvare persone! Sarà più utile a tutti.