Colpo di calore, collasso da calore e colpo di sole.

Colpo di calorecollasso da calore, colpo di soletre modi per definire eventi patologici derivanti dal caldo (e non solo!) Anche se molti tendono a raggruppare i tre casi in un’unica categoria, le differenze sono molte e importanti. Capire le cause di ognuna di esse e gestirle al meglio, riduce la possibilità di trovarsi in spiacevoli situazioni.

E’ opportuno ricordare che, vecchi e bambini a causa della minore capacità di adattamento alla variazione delle condizioni ambientali e delle temperature, sono i più vulnerabili e a rischio.

Quali possono essere le situazioni più a rischio? 

  • Elevata temperatura esterna
  • Ridotta ventilazione
  • Elevata umidità
  • Prolungata esposizione al sole
  • Scarsa abitudine a frequentare ambienti caldi
  • Forte disidratazione (che abbinata alle precedenti situazioni peggiora notevolmente il nostro quadro clinico)

Il nostro organismo tende naturalmente a mantenere costante la propria temperatura attraverso un meccanismo chiamato termoregolazione (purtroppo non sempre efficace o semplicemente insufficiente).

Analizziamo nello specifico le patologie da calore partendo dalla più pericolosa:

1) IL COLPO DI CALORE

Può verificarsi in presenza di una temperatura troppo alta associata ad una scarsa ventilazione e ad un tasso di umidità elevato. Può presentarsi anche in un ambiente chiuso pur non essendo sottoposti direttamente ai raggi solari.

SINTOMI:

  • temperatura corporea fino a 43°C
  • pelle secca e calda con probabile assenza di sudorazione
  • mal di testa, vertigini, irrequietezza, aggressività
  • in alcuni casi perdita di coscienza
  • abbassamento della pressione arteriosa tale da indurre allo svenimento
  • pupille dilatate
  • aritmia
  • crampi
  • ronzio alle orecchie
  • respiro affannoso
  • pallore livido

RIMEDI:

  • collocare la persona in luogo fresco, ventilato e possibilmente all’ombra
  • sdraiare la persona sulla schiena e sollevare le gambe
  • togliere gli abiti
  • immergere la persona in acqua fresca o sotto il flusso d’aria di un ventilatore (se impossibilitati, tamponare il corpo con un panno imbevuto di acqua fredda, imbevendo nuovamente il panno ogni volta che diventa tiepido. Se possibile mettere del ghiaccio sulla fronte. Sospendere questa operazione solo se la temperatura scende sotto i 38°C)
  • vaporizzare acqua fredda sul soggetto
  • bere molta acqua con sali minerali (non ghiacciata) o succhi di frutta naturali
  • strofinare la pelle dell’infortunato con soluzione salina alcolica ghiacciata
  • trasportare appena possibile la persona in ospedale se le condizioni appaiono critiche

2) COLLASSO DA CALORE

Spesso è la conseguenza di una prolungata esposizione a temperature ambientali elevate da cui scaturisce una forte disidratazione con perdita di acqua e sali minerali. Il quadro clinico può peggiorare in presenza di diarrea o se costretti ad un intenso sforzo fisico in queste situazioni e comunque si consiglia l’uso di indumenti chiari e larghi.

SINTOMI:

  • lieve aumento della temperatura corporea
  • battito cardiaco accelerato ma lieve
  • abbassamento della pressione
  • stato di forte debolezza
  • sudorazione intensa
  • nausea e vomito
  • respirazione accelerata

A differenza del colpo di calore la pelle rimane idratata e piuttosto fresca.

RIMEDI:

  • mettere la persona a riposo in un luogo fresco
  • reintegrare al più presto la perdita di liquidi e sali minerali possibilmente con bevante salate o succhi di frutta naturali (evitare assolutamente bevande alcoliche e gassate)
  • favorire la visita da parte di un medico per valutare un soccorso avanzato.

3) IL COLPO DI SOLE / INSOLAZIONE

Spesso confuso col colpo di calore, ha ben altra natura. Dipende dall’esposizione diretta e prolungata di una persona ai raggi solari. A differenza dei precedenti due casi, la causa scatenante non è la temperatura bensì l’effetto delle radiazioni ultraviolette e infrarosse direttamente sul capo. Va precisato che le persone con carnagione particolarmente chiara sono più soggette al colpo di sole (la mancanza di melanina provoca una scarsa protezione della pelle dai raggi UV)

SINTOMI:

  • malessere generale
  • mal di testa
  • aumento della sudorazione
  • nausea
  • vertigini
  • pelle secca e arrossata
  • eritemi o bolle
  • pelle calda e umida
  • talvolta febbre
  • fenomeni pruriginosi
  • stato confusionale

RIMEDI:

  • ambiente fresco, ombreggiato e ventilato
  • somministrare abbondante acqua con 1 cucchiaio da caffè/litro non troppo fredda ma anche succhi di frutta naturali (no alcol e bevande gassate)
  • sdraiare sulla schiena il soggetto e sollevare le sue gambe
  • immergere la persona in acqua fredda (oppure tamponare o avvolgere con panno o asciugamano imbevuti di acqua fredda)
  • vaporizzare acqua fredda sul soggetto
  • applicare borse di ghiaccio nelle cavità ascellari o sulla testa
  • se dopo circa 30 minuti la temperatura corporea non scende, chiamare il 118 (evitando di trasportare la persona in ospedale con la propria auto in quanto potrebbe peggiorare la situazione).
  • anche nel caso in cui la temperatura dovesse stabilizzarsi, sottoporre il soggetto alla visita di un medico per valutare eventuali ustioni o complicazioni alla cute.

IN SINTESIuna corretta prevenzione volta ad evitare alcuni pericolosi comportamenti, riduce notevolmente la probabilità di trovarsi in certe situazioni:

  • evitare di sostare sotto al sole nelle ora più calde della giornata
  • evitare di fare sforzi intensi e prolungati con temperature particolarmente elevate
  • non rimanere all’interno dell’auto esposta ai raggi solari per lunghi periodi
  • proteggi il capo e la pelle dalle radiazioni solari dirette
  • bevi costantemente acqua o tutto ciò che favorisce il reintegro di sali minerali o altri elementi utili all’organismo.
  • evita indumenti troppo stretti e pesanti in ambienti molto caldi e umidi o troppo scuri a contatto con i raggi solari.
  • evita repentini cambi di temperatura passando da ambienti freddi ad ambienti caldi e viceversa. Oltre al rischio congestione, va sempre ricordato che la termoregolazione non è un meccanismo immediato, ha bisogno di tempo.

ROBERTO DE IURE@ildoctorbeach

 

 

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