Una corretta gestione dell’assistenza in piscina

Noi addetti ai lavori, siamo abituati ad assumere il corretto atteggiamento in base al contesto acquatico che abbiamo di fronte. E’ un’attitudine che sviluppiamo col tempo e dopo aver verificato le differenze che caratterizzano i vari ambienti acquatici ma anche l’atteggiamento delle persone che li frequentano.

Gli ambienti in cui ci troviamo più frequentemente a svolgere il nostro lavoro sono sostanzialmente due: MARE  e PISCINA.

In questo articolo vogliamo evidenziare gli aspetti che consentono una corretta assistenza nei confronti dei frequentatori delle piscine. Apparentemente potrebbero sembrare molto più sicure del mare ma in realtà le statistiche evidenziano una maggiore incidenza di infortuni proprio a favore delle piscine.

Spesso, la semplice idea di trovarsi all’interno di uno specchio d’acqua confinato, induce ad abbassare la propria soglia di  attenzione, a differenza dell’atteggiamento generalmente riservato alle acque libere del mare e alle sue famigerate correnti. Tuttavia, i pericoli che si nascondono all’interno di una piscina sono tanti e da non sottovalutare

Certamente, un buon servizio di assistenza bagnanti in piscina ed un numero adeguato di operatori, mette al riparo da eventuali pericoli, riducendo notevolmente il rischio di incidenti o morte. E’ proprio questo l’obiettivo di ogni bagnino di salvataggio: evitare incidenti e portare a zero le morti per annegamento, ovunque si operi.

Tornando alle piscine, è opportuno analizzare in prima battuta l’aspetto strutturale e architettonico di ogni piscina. Esistono varie tipologie di piscine con sostanziali differenze fra loro dal punto di vista strutturale ma soprattutto per la tipologia di persone a cui sono destinate: ad uso privato, condominiale, sportivo, ludico-ricreativo, terapeutico.

A prescindere dalla tipologia di piscina, tuttavia, è importante valutare con attenzione alcuni aspetti:
  • gli impianti devono essere collaudati ed efficienti, controllati costantemente da personale capace di verificare in ogni momento i loro corretto funzionamento ed intervenire tempestivamente in caso di guasto o anomalia al fine di rendere sempre sicura la balneazione.
  • in base alle dimensioni, alla forma, alla profondità è necessario avere in servizio il corretto numero di bagnini di salvataggio (ALMENO 1 ogni 400mq + 1 altro fino a 1000mq, andando 1 ogni 500mq – Accordo Stato-Regioni del 2003).
  • nelle piscine ludico-ricreative spesso attrezzate con trampolini, scivoli, piattaforme galleggianti in cui è possibile attivare impianti che generano onde artificiali, è necessaria una maggiore attenzione alla prevenzione, alle regole comportamentali dei bagnanti ma anche alla gestione degli impianti elettrici e meccanici.
  • attenzione, alcune piscine posso provocare reazioni fisiche pericolose, in particolare le vasche termali a causa degli elevati livelli di umidità e calore, soprattutto in soggetti anziani.
Le statistiche evidenziano che:
  1. la percentuale maggiore di eventi traumatici dipende dai tuffi, spesso scomposti e senza tener conto della profondità della vasca (ma anche dalla cattiva abitudine di tuffarsi dal bordo vasca e dalle corse sul fondo scivoloso e bagnato intorno alla vasca).
  2. seguono i rischi di annegamento dovuti alla perdita del contatto col fondo della piscina da parte di nuotatori inesperti (in particolare nelle piscine con altezze diverse non segnalate)
  3. in ultimo vengono evidenziati i rari casi di annegamento causati da un’incauta gestione degli impianti della piscina che possono trasformare le prese di fondo o le bocchette laterali di aspirazione in vere e proprie “trappole”.

Per concludere, per una corretta gestione del servizio di assistenza bagnanti in piscina, è opportuno dotare il/i bagnino/i di una postazione sopraelevata (almeno 2 metri) da cui poter controllare ogni punto della/le vasche. Tale postazione deve prevedere un ombreggio ed una seduta. La piscina può rappresentare per il bagnino un ambiente piuttosto monotono da osservare. Questo potrebbe abbassare notevolmente i livelli di attenzione, pertanto è opportuno che l’assistente bagnanti scenda spesso dalla propria postazione (alternandosi eventualmente con i propri colleghi su altre postazioni), o passeggiando intorno al perimetro della vasca. Naturalmente ogni bagnino che opera in piscina deve sempre avere a disposizione o poter raggiungere rapidamente tutte le dotazioni ed i presidi medici a sua disposizione per un eventuale intervento di salvataggio o primo soccorso. A tal proposito, proprio in relazione ai casi più frequenti d’incidenti nelle piscine, consigliamo a tutti i bagnini che operano in questi ambienti (ma anche a tutti coloro che svolgono al mare il proprio lavoro) di frequentare uno dei nostri corsi B.T.L.S. per la corretta gestione del trauma extra ospedaliero. Potete contattarci o scriverci per ricevere qualsiasi informazione.

ildoctorbeach/LIFEGUARD

 

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