Come gestire la puntura di medusa

Definire puntura l’IRRITAZIONE provocata da una medusa non è esatto!

Non si tratta di una puntura in quanto le meduse non hanno aculei o spine. Si tratta di un’ IRRITAZIONE  di natura infiammatoria provocata dal contatto con i suoi tentacoli/filamenti urticanti.

Per fortuna nei nostri mari (Mar Mediterraneo) non si trovano esemplari particolarmente pericolosi e le reazioni  che provocano in genere sono le seguenti:

  • prurito
  • arrossamento
  • gonfiore
  • vescicole
  • dolore

Diversa è la situazione nei mari tropicali o australiani dove imbattersi in una medusa può risultare molto pericoloso o addirittura fatale.

Detto questo, è importante sapere che le meduse non attaccano l’uomo e quando capita di entrare in contatto con una di esse, molto spesso, è solo perché siamo stati noi inavvertitamente a toccarle o eravamo nel flusso di corrente marina che le trasportava (la loro capacità natatoria non gli permette di contrastare la corrente da cui frequentemente si lasciano trasportare).

Ma cerchiamo insieme di capire cosa è opportuno fare quando si entra in contatto con una medusa.

Ma prima di in dicare la cura, cerchiamo di capire meglio che osa stiamo curando. Si tratta di un’irritazione provocata dall’effetto di 3 proteine che l’animale utilizza per difendersi o neutralizzare le prede:

  1. Congestina: provoca paralisi dell’apparato respiratorio e cardio circolatorio.
  2. Ipnotossina: svolge un’azione anestetica anch’essa paralizzante.
  3. Talassina: quella che nell’uomo provoca l’infiammazione, particolarmente fastidiosa nei soggetti con basse difese immunitarie nei quali cui si possono verificare reazioni allergiche.
Cubomedusa

Indipendentemente dall’area geografica in cui si viene colpiti, se la zona del corpo coinvolta è molto estesa e il soggetto manifesta difficoltà respiratorie, stato confusionale, tremore, sudorazione intensa, pallore, nausea, febbricola o vomito, è opportuno allertare subito l’intervento medico in quanto potrebbe verificarsi uno shock anafilattico.

Ciò che rende una medusa pericolosa dipende sostanzialmente dai seguenti fattori:

  • il mare in cui è presente ed il tipo di medusa. In particolare i mari tropicali, quelli del Sud Est Asiatico e
    Caravella Portoghese
    Medusa Luminosa

    quelli australiani sono molto insidiosi per la presenza di Caravella Portoghese e Cubomedusa (anche detta Vespa di Mare o Cubozoa), molto pericolose e talvolta letali (fra l’altro, il riscaldamento delle acque del Mar Mediterraneo sta iniziando a portarle anche nelle nostre acque). Nel Mar Mediterraneo troviamo in genere meduse poco urticanti tranne la Medusa Luminosa (piuttosto dolorosa seppur non letale).

  • L’ ampiezza della zona colpita.
  • L’età e lo stato di salute del soggetto colpito. Bambini e anziani sono i più a rischio.

COSA FARE SE TOCCATI DA UNA MEDUSA:

  1. Uscire il prima possibile dal mare e chiedere aiuto a qualcuno.
  2. Lavare le parti colpite con acqua di mare, NON CON ACQUA DOLCE (che favorisce la rottura degli elementi urticanti rimasti sulla pelle aumentando l’irritazione) e pulire la pelle con una spatolina rigida per eliminare eventuali residui di filamenti.
  3. Se il soggetto colpito è in stato confusionale, suda molto, respira male o trema in modo innaturale, allertare immediatamente il 118.
  4. Il MIGLIOR MODO per lenire il prurito è trattare la parte colpita con una crema/gel a base di cloruro di alluminio (meglio se ad una concentrazione del 5%) capace di inibire la diffusione delle tossine.
  5. Impacchi di Aloe Vera, pianta conosciuta e apprezzata per le sue capacità cicatrizzanti, rigeneranti, antinfiammatorie e antibatteriche.
  6. In mancanza d’altro anche dell’aceto bianco è capace di lenire il dolore e inibire le tossine del veleno.
  7. Passata la fase acuta del dolore si potrebbe utilizzare anche una soluzione di acqua e bicarbonato, ritenuta comunque un buon disinfettante.
  8.  Nei giorni successivi, scomparso il rossore, la pelle potrebbe evidenziare ancora dei segni che è opportuno coprire con una garza o una crema ad alta protezione dai raggi ultravioletti (che potrebbero lasciare segni e raramente anche cicatrici).

COSA NON FARE SE TOCCATI DA UNA MEDUSA:

  1. Non strofinare la parte colpita con le mani o con elementi caldi (pietre, sabbia). Anche se le tossine contenute nel veleno della medusa sono termolabili, occorrono circa 50° per renderle inattive e si potrebbe correre il rischio di provocare ustioni sulla pelle.
  2. Non bagnare con alcol e limone. Sono sostanze che potrebbero alimentare l’infiammazione.
  3. Evitare l’uso di ammoniaca (e naturalmente anche di urina in cui, come sappiamo, è presente). Molti studi la considerano dannosa tanto da essere esclusa dalle cassette di pronto soccorso in dotazione agli assistenti bagnanti. E comunque sarebbe efficace solo a temperature intorno ai 50°!
  4. Evitare, appena colpiti, l’uso di creme antistaminiche o al cortisone in quanto agiscono solo dopo circa 30 minuti (se il medico lo riterrà opportuno potrà ricorrere a questi farmaci, anche per via orale, in un secondo momento).

ROBERTO DE IURE – @ildoctorbeach

 

Contatti

Apri Chat
Contattaci!
Ciao, come possiamo aiutarti?